Gran parte della nostra ricerca è diretta a comprendere meglio il metabolismo di T. pallidum. Comprendere le sue esigenze di crescita faciliterà molti aspetti della ricerca sulla sifilide. La comprensione della fisiologia, della struttura, dell'immunità dell'ospite, della suscettibilità antimicrobica e, forse, in ultima analisi, del T. pallidum potrebbe portare a nuovi metodi di controllo della sifilide.
Una delle nostre maggiori sfide è la presenza di cellule di mammifero nel sistema di coltura. Se riusciamo a determinare quali nutrienti forniscono le cellule, possiamo rimuoverli dal sistema e questo lo semplificherebbe. Ciò ci consentirebbe di non avere DNA o proteine di cellule di mammifero contaminate, il che renderebbe più facile l'analisi sperimentale.
Per oltre 100 anni dopo il suo isolamento iniziale, T.pallidum si è propagato attraverso l'infezione dei conigli. Il sistema di coltura in vitro consente di evitare l'uso di animali ed è più conveniente. Consente inoltre tecniche come l'ingegneria genetica che non sarebbero possibili nel modello animale.
La disponibilità di un metodo di coltura in vitro ha già notevolmente ampliato il numero di gruppi che studiano Treponema pallidum. Ha anche portato a progressi come la prima mutagenesi dell'organismo, nonché lo screening ad alto rendimento di antibiotici per quelli utili nel trattamento della sifilide. La coltura in vitro ha aperto la strada all'analisi dettagliata dei requisiti di crescita di T. pallidum, della funzione genica e dei bersagli immunitari.
Queste domande sono difficili, se non impossibili, da affrontare in modo efficace utilizzando solo il modello del coniglio. Ci auguriamo che questi approcci contribuiscano a migliorare la diagnosi, il trattamento e la prevenzione della sifilide. Oltre ai nostri sforzi per migliorare il sistema di coltivazione in vitro, ci concentreremo sulla manipolazione genetica di T.pallidum attraverso la mutagenesi dei trasposoni.
Speriamo di fare uno screening funzionale su larga scala per identificare i geni importanti nella patogenesi di T.pallidum.