Il legname deriva da tronchi che vengono raccolti, scortecciati e lavorati in lunghi pezzi con una sezione trasversale rettangolare. La trasformazione dei tronchi in legname prevede più fasi, a partire da una sega automatica che taglia il tronco in lastre. Queste lastre vengono quindi trasportate tramite un nastro trasportatore a seghe più piccole, dove vengono tagliate in pezzi squadrati di larghezze specifiche.
Inizialmente, le superfici di questi pezzi di legname sono ruvide e le loro dimensioni possono variare leggermente da un'estremità all'altra. Il metodo di taglio del legno influenza in modo significativo le caratteristiche e le applicazioni del legname. Il legname viene tagliato in tre modi: taglio piano, taglio a quarti o taglio a nervature.
Il legname tagliato piano presenta anelli di crescita quasi piatti lungo la faccia più larga della tavola ed è comunemente utilizzato in applicazioni strutturali grazie alla sua efficienza nella produzione e alla convenienza. Il legname tagliato a quarti, in cui gli anelli di crescita si allineano di circa 45 gradi nei legni teneri e di 60 gradi nei legni duri rispetto alla faccia più larga della tavola, è preferito per prodotti come pavimenti, finiture e rivestimenti per via della sua maggiore stabilità e aspetto. Il taglio a nervature, applicato principalmente ai legni duri, allinea gli anelli di crescita a un angolo di 30-60 gradi, ottimizzando l'aspetto estetico e la durata, rendendolo ideale per arredi di alta qualità e applicazioni decorative. Ogni tecnica di taglio offre vantaggi distinti, soddisfacendo esigenze diverse nei settori dell'edilizia e della lavorazione del legno.
Dal capitolo 3:
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